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LA CASA DOMOTICA DI VIA BOSELLI, 8/2 E’ UNA STRUTTURA INNOVATIVA AL SERVIZIO DI PERSONE COLPITE DA MALATTIE DEGENERATIVE O INCIDENTI GRAVI

Al Direttore de IL SECOLO XIX – Edizione Savona
Gentile Direttore, a seguito della pubblicazione dell’articolo  “La casa domotica contro l’handicap è finita in soffitta: ora la usa una coop.” la prego di voler dare spazio a quanto segue.
Il progetto Casa Domotica nasce dalla sottoscrizione di una intesa tra soggetti diversi tra cui Distretti sociali, Asl n. 2, Unità Spinale dell’Azienda Ospedaliera S. Corona, Coop. Sociale Jonathan Livingston e A.S.P. Opere Sociali di N.S. di Misericordia di Savona con l’intento di demandare alla stessa la creazione di una struttura, da tempo richiesta, per l’accoglienza di persone provenienti da ricovero a seguito di gravi traumi spinali ormai dimessi dalla struttura ospedaliera.
A tal fine venne richiesto finanziamento alla Regione Liguria utile ad abbattere le barriere architettoniche del condominio presso cui la struttura sarebbe stata ospitata e ristrutturare un alloggio con dotazioni impiantistiche sviluppate secondo i principi della domotica (automazione di funzione di gestione apertura/chiusura porte e finestre, arredi fruibili da persone con handicap motorio, impianti elettrici e riscaldamento/condizionamento automatizzati).
La progettazione venne seguita da esperti appartenenti alle aziende promotrici con la finalità di fornire un esempio di alloggio presso il quale 4 utenti avrebbero potuto condurre una vita autonoma lontana da strutture sanitarie, autogestendo la propria giornata con l’aiuto di educatori.
La struttura venne affidata alla S.p.a. Opere Sociali Servizi che curò, in collaborazione tra tutti i soggetti promotori, la redazione di un progetto di gestione, del regolamento per l’ammissione e la definizione delle relative tariffe.
Nel frattempo l’abbattimento delle barriere architettoniche del condominio consentì la risoluzione dei problemi abitativi di 3 nuclei di anziani i cui alloggi non erano più confacenti alla riduzione della loro autonomia personale ed economica, consentendo agli stessi di rimanere nel quartiere in cui avevano trascorso tutta la loro vita, con canoni a prezzi ridotti e minori spese di gestione dell’abitazione.
L’A.S.P. Opere Sociali, ha atteso per parecchio tempo che il progetto entrasse effettivamente in funzione, ma la indisponibilità dei potenziali utenti a spostarsi nell’alloggio ne ha impedito la pratica attuazione e portato i proponenti a dichiarare chiusa l’esperienza.
L’alloggio è stato pertanto oggetto di una gara ad evidenza pubblica rivolta a “ ….ogni amministrazione pubblica, istituzione privata, del terzo settore o organizzazione di volontariato che svolga funzioni compatibili con gli scopi istituzionali delle Opere Sociali…..”  con un canone a base d’asta annuo di 12.000 Euro (1.000 euro al mese) in considerazione dell’uso che ne veniva proposto.
Alla gara, pubblicizzata su media locali, sito aziendale e pubblicazioni di rito, partecipò solo  la  Cooperativa il Faggio che ne propose un uso coerente con le finalità legate alla assistenza all’handicap e che, avendo i requisiti, se la è aggiudicata.
Nell’alloggio vengono oggi ospitate 3 persone con patologie degenerative di tipo neurologico ed una persona con gravi problemi motori derivanti da trauma spinale, che non avrebbero potuto essere ospitati presso altre strutture e che hanno trovato a Savona una luogo  “amico” che consente loro di avere una vita sociale e di poter uscire regolarmente per la città accompagnati da amici e parenti o operatori.
Non credo si possa quindi affermare che la struttura sia stata un flop, ma solo che la tipologia di gestione che era stata ipotizzata non si è potuta concretizzare.
La Regione Liguria e l’A.S.P. Opere Sociali N.S. di Misericordia di Savona hanno così concorso a dotare la rete dei servizi handicap del Savonese di una struttura a contenuto innovativo, utile ad affrontare bisogni emergenti nella logica dell’inclusione e del mantenimento delle autonomie delle persone colpite da malattie degenerative o vittime di gravi incidenti.
    PRESIDENTE A.S.P. OPERE SOCIALI
                    Donatella Ramello