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MONSIGNOR DOMENICO CALCAGNO NOMINATO CARDINALE DA S.S. BENEDETTO XVI

Anche le Opere Sociali si uniscono alla gioia di tutta la città per la nomina cardinalizia di Monsignor Domenico Calcagno e lo fanno, forse, con una ragione in più di altri.
La firma del Vescovo Calcagno è infatti in calce alla convenzione che, dopo anni di confronto, ha sancito un nuovo rapporto tra la Diocesi e la nostra Azienda e quindi con la città, consentendo la ripresa di un dialogo interrotto.
La determinazione con la quale il nostro Vescovo volle giungere alla definizione della convenzione mi colpì immediatamente, facendomi comprendere come essa fosse necessaria e quanto egli credesse davvero nel rilancio del nostro Santuario.
L’esperienza della campagna di raccolta fondi fu poi un momento che sempre ricorderò per l’unità di intenti ed i tanti preziosi consigli che consentirono al Santuario di divenire nuovamente centrale nel dibattito religioso e culturale della città.
In quel periodo ci incontrammo spesso, anche al di fuori della ufficialità. Era lui che spesso veniva in ufficio alle Opere, con la sua tonaca nera sporca di farina (aveva appena finito di impastare qualcosa per una cena serale) ed il suo volto gioviale.
Facile con lui trovare un accordo, sviluppare un’idea in poco tempo, giungere alla soluzione di un problema.
La firma della Convenzione è stato un atto di grande responsabilità e di portata storica.
Egli era ben conscio di questo ed infatti volle dare notizia del raggiunto accordo proprio durante la Messa che si svolse sul sagrato della Basilica di N.S. di Misericordia  il 18 marzo del 2004.
Del resto anche il dott. Giuseppe Piccardo, nell’ultimo numero di Mater Misericordiae, il giornale del nostro Santuario, concludendo una serie di articoli dedicati al rapporto tra Chiesa ed Opere Sociali nei secoli, afferma:
“Alla fine di questo excursus storico sulle vicende legate alla giurisdizione del Santuario  e sulla disamina molto sommaria degli accordi tra autorità civili e religiose per regolamentare rispettivi diritti sul Santuario, si può affermare che – seppur la Convenzione lasci aperte molte questioni giuridiche connesse alla giurisdizione sul più importante luogo di fede savonese – essa abbia contribuito all’individuazione di un punto di equilibrio tra il principio di laicità dello Stato, da un lato e del principio di tutela della libertà religiosa e della libera gestione, da parte dell’autorità ecclesiastica dei beni di culto.”
Sono lieta di aver condiviso con il Vescovo Domenico Calcagno questa esperienza che ha consentito alla città  di valorizzare il Santuario di N.S. di Misericordia, di arricchirlo di un nuovo Museo e di porre rimedio ai danni del tempo con il restauro dei tetti e delle facciate del complesso.
Sono onorata soprattutto, permettetemi una notazione personale, di aver conosciuto Don Domenico, un prete semplice ed arguto, divenuto oggi Principe della Chiesa, un principe che, sono certa, non dimenticherà mai la semplicità della sua nascita e che continuerà a riversare sui savonesi quell’amore con il quale Dio lo ha guardato, chiamandolo.

    Savona, 10 gennaio 2012.

                                                            IL PRESIDENTE

                                                       DONATELLA RAMELLO